martedì 1 gennaio 2019

il bene collettivo




Se non fosse così imprevedibile potrei stare dietro a tutto ma è così frustrante sentirsi sempre diverso, sentirmi sempre non adatto. In primo luogo so di possedere le capacità per concepire strade tra le più disparate, mi frena il non essermi accorto prima che al mondo attorno a me manca l'interesse verso un bene collettivo e alla portata di tutti. 
Si concepiscono con estrema semplicità gli affari, l'apparenza, il controllo, la ricchezza, la speculazione, l'ipocrisia. 
Mi è stato insegnato che ci sono regole e valori condivisi che ognuno di noi ha sentito ripetere sicuramente più volte nella propria vita ma qui mi impunto. Come posso io credere in regole e valori che vengono resi ambigui dal così tanto amato relativismo di opinioni e di fatti, credere in uno Stato (e in un mondo) in cui ancora persistono gli interessi personali rispetto a quelli della collettività, dove l'accentramento di ricchezza e potere porta alla discriminazione della libertà stessa alla vita. Se vivo in un paese diciamo stabile con un benessere nella media, ho determinate possibilità dettate e dalla mia esperienza e dalle mie scelte e inoltre da ciò che incontro nel mio cammino ma se ciò che incontro è guerra o abuso o povertà o discriminazione le mie possibilità si riducono, la mia fiducia si riduce o se preferite la mia speranza si riduce. Soprattutto in un mondo che richiede di conformarsi a determinati standard per ottenere riconoscimento o accesso a vari ambiti delle attività umane. Ritengo che l'attuale atteggiamento mondiale rispetto alla nostra specie e il nostro mondo sia dannoso e privo di fondamenti razionali e sociali sensati. 
Con questo non sto semplicemente criticando ma l'intento è quello di urlare a gran voce che noi valiamo più di ciò che stiamo dimostrando, noi possiamo fare grandi cose per tutti se solo avessimo la volontà di farlo. Ricordo inoltre che nessuno di noi vivrà in eterno e che il nostro tempo come specie è limitato, chiamatelo orgoglio o come preferite ma voglio che ognuno di noi passi il tempo che ci è concesso per dare un senso concreto alla nostra esistenza. Tutti noi desideriamo avere possibilità, negarle è violenza e non accetto che si usi violenza quando non c'è vera necessita di sicurezza per se o per altri ma solo puro interesse. 
Fino a che ognuno di noi vivrà per se stesso non potremo sentirci e quindi essere veramente uniti.